19.03.06

Doom

“Questa sì che è un’avventura terrificante” - Computer Gaming World.
Così veniva pubblicizzato il videogame che il 10 dicembre del 1993 scatenò un fenomeno a livello planetario.
La miscela tra azione e orrore rappresentò una svolta nei videogiochi e introdusse la prospettiva FPS (First Person Shooter), grazie alla quale il giocatore esplorava e annientava nemici in soggettiva.
Altre particolarità di Doom furono la possibilità, per la prima volta, di giocare con altri in rete, condividere file e, per i giocatori più abili, modificare e creare diversi livelli di gioco.

Ora il gioco più famoso nel mondo, dopo il suo debutto come gioco da tavolo, è divenuto un film.
Il film è ambientato sul pianeta Doom, chiaramente in un futuro prossimo, la vicenda si svolge attraverso lo sguardo dei componenti della RRTS (Rapid Response Tactical Squad), una particolare squadra di marines.

La squadra del comandante Sarge (The Rock) viene mandata in missione su Doom, dove nei sotterranei della stazione di ricerca Olduvai vi è stato un terribile incidente e alcuni biologici ed archeologi sono rimasti vittime di qualcosa o qualcuno.
Al fianco di Sarge, c’è Reaper (Karl Urban) un marines che in passato ha vissuto su Doom, al tempo in cui i suoi genitori vi conducevano le prime ricerche. Dopo la morte dei genitori, Reaper ha deciso di intraprendere la carriera militare, mentre sua sorella Sam (Rosamund Pike), ha seguito le orme dei genitori divenendo una ricercatrice biogenetica.

L’azione li vede impegnati sin dall’arrivo. Tra medici impazziti che diventano zombi, animali macellati e mostri di ogni genere, il terrore e l’orrore sono garantiti.
La creatura è stata volutamente ispirata ad Alien, Predator e Terminator e creata dallo Stan Winston Studio che aveva precedentemente creato i mostri a cui Doom si ispira.
Anche le ambientazioni, fedeli al videogioco, ricordano i corridoi claustrofobici e bui della Nostromo.
Per rafforzare l’autenticità dei mostri lo Stan Winston Studio si è avvalso della collaborazione di Doug Jones (che in passato ha interpretato Hellboy), alto un metro e 95 e di Brian Steele, alto più di due metri.

Il film, a parte piccole imprecisioni che solo l’occhio di un archeologo può cogliere, è dal punto di vista scientifico plausibile.
I personaggi hanno un buon spessore e le scene d’azione sono considerevoli.
Rimarchevole è la scelta, tra le scene finali, di proporre al pubblico la visione in soggettiva: così come il gioco dava la sensazione di essere protagonista dell’azione, allo stesso modo nel film lo spettatore diverrà Reaper.
Buona anche la parte interpretativa, che solitamente in questo genere di film è un optional; da sottolineare sia quella di Karl Urban, sia quella da antagonista di The Rock.

Il film è piacevole e rapido come le azioni e se si è amato il videogioco, non si potrà non apprezzare il lavoro fatto per la trasposizione cinematografica.

Posted by Imelda Antonicelli at 19.03.06 13:48