10.04.05

Il ritorno dell'occhio

A quanto pare, l'horror impazza sugli schermi di casa nostra.

Peccato che l'unico aspetto realmente orribile sia...la qualità delle pellicole prodotte.

THE EYE 2

Di C. Imelda Antonicelli

Il suicidio è un terribile peccato. Le anime di coloro che si sono suicidati sono obbligate a ripetere ogni giorno la loro morte dolorosa...

(da The Eye)

Questo era il messaggio del primo capitolo della saga di The Eye (il terzo è in post produzione e, per ora, ne sono previsti dieci). In questo capitolo il concetto base è: chi varca la soglia della morte, ma fa ritorno tra i vivi, è condannato a vivere.
Se poi si aggiunge che chi tenta il suicidio è una donna incinta, allora il karma si complica e si apre quel varco spazio/dimensionale che ci permette di vedere e interagire con l’Aldilà.
Il succo della trama è tutto qui: Joey, amante frustrata ed inconsapevole della sua gravidanza, tenta il suicidio. O quasi... visto che il biglietto che lascia dice. “Portatemi in ospedale”. Viene, ovviamente, salvata e messa al corrente del suo stato. Impossibilitata ad abortire e perseguitata dalla visione di gente morta (per lo più suicida), vive i nove mesi di gravidanza con ansie, paure ed incubi.
Disperata, si rivolge ad un monaco buddista: “Uno spirito è energia che coesiste, come un albero, una mosca, come me e te. Tu hai un motivo per esistere nella forma in cui ti trovi ora, e così anche gli spiriti.” Ma Joey non vuole accettare questa spiegazione, tanto meno che lo spirito della donna che vede più spesso, si reincarni nella sua bambina.

A differenza del bel primo capitolo, The Eye 2 non solo è superficiale, noioso e prevedibile, ma non fa affatto paura.

Come da avvertimento sulla locandina, il film è sconsigliato alle donne incinte, soprattutto, perché in una fase più emozionale e, quindi, suggestionabili. Ma, a giudizio di chi scrive, il film è sconsigliato a tutti gli amanti dell’horror e, soprattutto, del primo film dei fratelli Pang, che nel maggio 2002 (in Italia l’anno successivo) sconvolsero il pubblico mondiale reinventando la definizione di “paura”.

Posted by wolverine at 10.04.05 16:08 | TrackBack