25.10.06

Uomini & Donne

Si dice che gli uomini vengano da Marte e le donne da Venere; e a guardare questo film, sembrerebbe così. Ma solo a prima vista, perché, in realtà, ciò che gli uomini e le donne vogliono è una vita semplice, serena e non troppo controllata.

Uomini & Donne (Trust the Man) racconta le avventure erotico-romantiche di due coppie: la prima formata da Rebecca (Julianne Moore), attrice di successo e suo marito Tom (David Duchovny) che mentre si occupa dei figli, è alla disperata ricerca di un posto fuori e dentro il letto coniugale; e la seconda, formata da Tobey (Billy Crudup), fratello di Rebecca e la sua ragazza Elaine (Maggie Gyllenhaal), un’aspirante scrittrice.
La loro relazione è ormai giunta a un bivio: dopo sette anni lui non ha alcuna intenzione di affrontare la vita adulta con la scusa che “tutti dobbiamo morire”, mentre lei vuole una famiglia. A minare le fragili fondamenta delle due coppie intervengo sedute di analisi, siti porno, tentazioni che ritornano dal passato o nascono tra la routine del quotidiano: un’ex fidanzata, una mamma single e un aitante cantante folk.

Il film richiama le atmosfere di Manhattan e il linguaggio di Sex and the City, raccontando l’amore, l’ironia e l’amicizia che uomini e donne vivono ogni giorno, nella continua ricerca del rapporto perfetto in perenne equilibrio tra carriera, famiglia e la caccia estenuante ad un parcheggio.

Il film, spacciato come pura commedia, in realtà racchiude una tristezza di base non indifferente: degli spaccati di vita quotidiana di gente non del tutto comune, in una New York post 11 settembre, ma viva e distante da ciò che il crollo delle torri ha significato per gli americani e, soprattutto, per i newyorkesi.

Uomini&Donne, a parte qualche battuta o situazione esilarante, è lento e noioso, con dei personaggi che, al contrario dell’idea iniziale del suo autore Bart Freundlich, sono piatti e sempre simili a se stessi, non hanno una crescita attraverso gli eventi in cui sono coinvolti.
Il finale è l’apoteosi di una soap-opera; un’americanata che neanche i vecchi film hollywoodiani degli anni ’30 potevano sfornare. Così mieloso da cariare i denti.

Che altro dire?
Domanda: valeva la pena spendere dei soldi per realizzare un simile film?
Risposta: non vale la pena spendere dei soldi per andare a vederlo.

Posted by Imelda Antonicelli at 25.10.06 13:15