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MOONLIGHT First Italian GDR
Dichiarazione

I nomi dei personaggi e gli stessi appartengono a Joel Silver, alla sua casa di produzione e alla CBS. Amanda Price e August Fleint sono personaggi originali dell'autrice. I caratteri dei personaggi originari possono non apparire conformi agli originali in quanto la gestione è a discrezione dei giocatori. 

Per le strade di Los Angeles

Personaggio Evento Ambiente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uscita dall'agenzia vidi il mio autista aprirmi lo sportello: "All'Avalon, per favore", dissi accomodandomi sul sedile posteriore.

La limousine era appena partita quando il mio BlackBerry suonò 'Blue Moon'.
Era August, il mio maggiordomo.

"Ciao!" dissi subito, felice di sentirlo. "Sì, ho appena lasciato l'agenzia immobiliare... L'architettura esterna lascia a desiderare, sembra la prua del Titanic, ma è perfetta per la privacy. Ho già chiesto una modifica", dissi cambiando subito dopo il tono della mia voce in una frequenza che solo noi vampiri udiamo.
"La cosa bella di Los Angeles è che nessuno si meraviglia delle stravaganze dei ricchi. Farò modificare una delle saune... Sì, pensavo di fare come a Miami, mandami i progetti all'Hotel", tornando a un tono 'umano', aggiunsi: "Non voglio che ti preoccupi di altro, so badare a me stessa, grazie!" chiusi la conversazione, proprio mentre il mio autista accostava al marciapiede dell'Avalon.

 

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Avalon Bar

Personaggio Evento Ambiente

 

 

 

 

 

Entrai nel locale che August mi aveva detto di frequentare.
Appena entrata fui accolta da fragranze provenzali, il mio olfatto sottile poteva distinguere tutti i fiori contenuti; poteva sezionare in mille molecole la testa, il cuore e la coda di quei profumi. Le luci erano rilassanti e l'atmosfera sensuale. Dietro il bancone c'era un terrario con due serpenti non molto impauriti, direi: dovevano essere abituati ai vampiri.
Ero lì per questo: conoscere vampiri.
Secondo le ricerche di August, quello era un locale molto frequentato dai nostri simili. Ero nuova e avevo bisogno di stringere amicizia.

Dovevo aver scelto l'ora sbagliata, il locale sembrava deserto e non c'era nessuno al bancone.
Vidi un tavolo appartato e mi accomodai. Se non altro l'aria-condizionata era accesa.

 

"Eden,vado a vedere se arrivato qualcuno di là al bar" dissi riaprendo la porta del retro,"Ti aspetto di là"aggiunsi richiudendo la porta e tornando dietro al bancone.Come avevo previsto una cliente era appena entrata.Una bellissima cliente,dovetti ammettere mentre le sorridevo e riprendevo posizione. "Buongiorno benvenuta all'Avalon,che cosa posso servirle?"

 

 

 

Stavo giusto pensando di andar via, quando da una porta sul retro del bancone apparve una bella ragazza sorridente.
Come tutti i vampiri non sento il sapore del cibo o delle bibite, e non mi piace sentirmi male, ma dovevo pur ordinare qualcosa!

"Prenderò un tè freddo, grazie!" le dissi.

Davvero August pensa che qui farò amicizia? mi domandai un po' spazientita.
Non ero più molto sicura di voler vivere a Los Angeles da sola.

Annuii annotando la sua richiesta e mi girai veloce verso i frigoriferi per prendere il thè,ma mi rivolsi di nuovo alla donna "Come lo preferisce il thè? Alla pesca o al limone?"chiesi aspettando una sua risposta.
Perchè sembrava che oggi all'Avalon entrassero solo fotomodelli?

 

 

 

 

"Tè a limone, grazie!" specificai, poi aggiunsi: "C'è sempre tanta pace? Oppure ho sbagliato momento? Sono nuova a Los Angeles e mi era stato detto che qui avrei fatto amicizia. Devo ricredermi!" conclusi con cipiglio.

Odiavo stare in posti chiusi, odiavo bere bibite umane e non avevo mai avuto troppa pazienza e stare lì ad aspettare che qualche vampiro entrasse... mi irritava.

Ti odio August! Se questo è un tentativo di farmi tornare a Washington... beh! Ci stai riuscendo. pensai tra me, sapendo che non avrei mai potuto odiare August, né tornarmene a Washington senza aver provato a cambiar vita.

 

Mi risporsi di nuovo cercando il thè alla pesca,versando il contenuto della bottiglietta in un bicchiere riempito di ghiaccio.
"La mattina è decisamente tranquilla,signora" dissi sorridendo mentre le porgevo il thè e i tovagliolini "La sera si movimenta molto di più,dall'ora dell'aperitivo in poi dire" aggiunsi annuendo "Il proprietario ancora non è arrivato ma non so se ha organizzato qualche concertino dal vivo per questa sera...Sa noi cameriere veniamo sempre avvisate per ultime"

 

 

 

 

 

Ebbi l'impressione di non esserle particolarmente simpatica, o forse era solo troppo stanca, fatto sta che aveva sbagliato l'ordinazione: Meno male che l'aveva annotata! pensai.

"Mi scusi" esordii "Temo che abbia fatto confusione"

Confusione di cosa, poi? non c'era nessuno da servire oltre me!
Con un sorriso e cercando di mantenere la calma per non saltarle al collo, in tutti i sensi, aggiunsi: "Avevo chiesto un tè a limone, no alla pesca!"

Già dovevo ingurgitare qualcosa contro voglia, e lei mi serviva qualcosa di veramente nauseante? Il solo odore mi dava fastidio.
"Le dispiace cambiarmelo? dissi con il massimo della cordialità e sfoggiando uno dei miei sorrisi più dolci. "Grazie!"

 

Sospirai dispiaciuta quando la donna mi disse che avevo sbagliato ordinazione.
"Oddio mi dispiace" dissi prendendo subito il bicchiere e iniziando a preparargliene uno nuovo e sopratutto giusto "Sono mortificata,stamattina sembra che abbia la testa fra le nuvole,ieri sera sono andata a dormire tardi per via di una cena fra amici e oggi il mio corpo si rifiuta di collaborare" aggiunsi posandole davanti il bicchiere ma stavolta con del thè al limone come aveva chiesto.

 

 

 

 

La guardai sorridente e un po' divertita dalla sua sbadataggine, ma il desiderio di saltarle al collo era sempre lì.

"Si figuri!" dissi il più cordialmente possibile, "Può capitare a chiunque. Grazie!" conclusi quando mi porse la bibita giusta.

August! August! forse dovremmo rivedere i piani... non so se riuscirò a cavarmela qui da sola! Non riesco neanche a ottenere la bibita giusta, speriamo che almeno la villa non si riveli un fiasco! E pensando a lui cominciai a fissare la bevanda dorata nel bicchiere.

"Mi stava parlando di un concerto. Quindi la sera fate piano-bar?" domandai più per far conversazione che per interesse reale.

"Si signora,ogni tanto a Stuart piace variare le serate,ieri sera abbiamo avuto una ragazza che ha cantato per i nostri ospiti a quanto so,per questa sera non so ancora che cosa abbiamo in programma"dissi annuendo mentre buttavo ll thè sbagliato che le avevo dato prima nel lavandino e mettevo il bicchiere a lavare

 

 

 

La ragazza mi rispose senza troppa enfasi, doveva essere davvero stanca, in realtà la sentivo, ma non la ascoltavo.
La vidi intenta a buttar via il tè alla pesca e far pulizie, così ne approfittai versando parte del mio te in una pianta accanto al mio tavolino.
La mia velocità vampirica non doveva avere effetto sul campo visivo della barista e un po' di tè al limone non avrebbe fatto male alla pianta.

"Che genere di musica suonate in questo locale?" domandai allontanando il bicchiere dalle mie labbra, fingendo di aver bevuto.

 

"Un pò di tutto a dire il vero" dissi annuendo e portando la mia attenzione completa alla donna "Abbiamo delle serate a tema in cui alterniamo il jazz al rock,il pop alla black music...ci divertiamo così" aggiunsi ridacchiando "Sto cercando di convincere Stuart a fare qualche seratina un pò più leggera,magari con un karaoke a premi.Per esempio il primo classificato potrebbe anche vincere una consumazione gratis o cose di questo tipo" dissi appoggiandomi al lavandino per stare più comoda.

Quella ragazza cominciava a piacermi. Era simpatica e molto graziosa.

"So che non sono affari miei, ma cosa ci fa una ragazza carina come te in un bar? Hai un fisico niente male, stando a quei pantaloncini! Non hai pesato di fare la modella o la PR? Infondo sei a Los Angeles!"

 

 

"La ringrazio" dissi arrossendo un pochettino "Le confesso che sto cercando anche di convincere il proprietario ad allungarli questi pantaloncini,li odio così corti" aggiunsi sempre ridendo "Il lavoro qui all'Avalon è solo un pretesto per guadagnare qualche soldo e pagarmi la retta universitaria,studio Storia dell'arte qui a LA e ho cercato di gravare il meno possibile sulle spalle dei miei genitori.Ma...mi permette una domanda? Lei non è di LA vero? " chiesi con educazione "Glielo chiedo perchè è difficile trovare qualcuno di Los Angeles che abbia una carnagione chiara come la sua"

 

 

 

 

 

Una studentessa! Che altro se no? Pensai che non poteva essere diversamente, solo le studentesse si dedicavano a lavori stressanti e accettavano di indossare divise da maniaci, pur di cavarsela.
Anche se provenivo da tempi in cui le donne studiavano poco e solitamente con precettori privati, sapevo bene quanto erano care le rette universitarie: un paio di volte avevo sostenuto studenti meritevoli con borse di studio.
Chissà se avrebbe accettato un aiuto o l'avrebbe presa come un'offesa!?!

"Sì, infatti, non sono di Los Angeles", risposi, "Sono appena arrivata e, comunque... non potrò prendere la sua strepitosa pigmentazione, soffro di un terribile eritema solare. Sarà perchè sono di origine britannica!" conclusi con una lieve risata.

"Uh il paese della nebbia perenne" dissi ridacchiando sperando di non offenderla "Ah ma guardi neanche io ho una colorazione perfetta,tra il lavoro e lo studio sono costantemente all'ombra e al riparo dai raggi solari" aggiunsi alzando un pò le spalle "Ma non fa niente,un giorno mi rifarò di sicuro,anche perchè sono contro le lampade,non servono a niente se non a far del male al nostro corpo.."

 

 

"La nebbia, sì!" le feci eco sorridendo divertita.
A dire il vero non ricordavo più come fosse. Non ero più tornata a Londra dopo la morte del mio secondo 'maledetto' marito!

"Sono d'accordo, le lampade rovinano la pelle e la fanno invecchiare prima!" dissi "E poi... beh! sarebbe sciocco spendere soldi in solarium con tutto il sole della California a disposizione, no?"

"Esattamente" dissi annuendo convinta "A dicembre abbiamo il sole e andiamo in giro in costume da bagno,sarebbe uno spreco inutile di soldi ed energia farsi quelle maledette trappole per la pelle" esclamai più che sicura "Oltretutto credo che sia molto più salutare comprare un buon libro con quei soldi"

 

 

 

"Mi trova perfettamente d'accordo!" risposi pensando a quando un libro era una vera rarità e alla mia immensa biblioteca, vecchia e nuova, di Washington.

Dio! non può essere! sto nuovamente pensando a Washington!

Guardai la ragazza con malinconia.

"Sto acquistando casa e, quella che spero diventi mia, si trova nei pressi del Getty Museum. Mi farebbe da Cicerone?" domandai per dimenticare ciò che avevo lasciato.

 

 

"Con i due poliziotti? è andata bene.. molto bene, sono.. speciali"
le risposi con un sorriso chiudendo la porta per cambiarmi. Impiegai fin troppo tempo temo, la calma era la virtù dei forti anche se in alcune occasioni era meglio evitare di temporeggiare.
Uscii dal retro legandomi i capelli in uno chignon, "Eccomi pronta per te.." poi mi accorsi della ragazza con la quale stava parlando,
mi perdevo sempre tutto.. logicamente, era tipico ormai.
"Benvenuta all'Avalon, io sono Eden.." poi guardai Faith con un sorriso divertito, "Non vedevo l'ora di dirlo.."

 

 

 

Stavo per risponderle quando vidi Eden uscire dal retro e presentarsi alla nuova cliente.
"Ben arrivata Eden" dissi ridendo mentre mi rivolgevo di nuovo alla donna davanti a noi "Eden è al suo primo giorno qui all'Avalon"spiegai con un sorriso "Ritornando al discorso di prima,mi piacerebbe molto farle da Cicerone ma tra il lavoro e lo studio è davvero difficile che riesca a trovare un pò di tempo...ma l'accompagno volentieri appena trovo 5 minuti,non fa mai male guardare un museo"
Senza contare che vorrei anche approfondire la mia nuova amicizia con Daniel...

 

 

 

 

 

Mentre conversavo con la barista, ecco spuntare dalla porta sul retro del bancone, una biondina dall'aria ingenua a cui i pantaloncini non nascondevano nulla.

"Lieta di conoscerla", risposi alla sua presentazione e, scoprendo che era al suo primo giorno, aggiunsi: "Auguri, allora!"

Ma la risposta che attendevo, e che speravo positiva, si rivelò un ulteriore fiasco.

"Sì, immagino che sia difficile conciliare tutto, inoltre carina com'è, avrà di certo un ragazzo con cui preferirà passare il tempo libero! Ma non importa. Apprezzo comunque la sua gentilezza in questa conversazione. Mi porta il conto?" conclusi rendendomi conto che la mia permanenza in quel locale era stata una perdita di tempo.

 

 

"La ringrazio.." risposi cortesemente, in fondo era la mia indole.. anche se non sempre e non con tutti tendevo a manifestarla.
La guardai solo un istante perché notavo qualcosa di insolitamente strano in lei ma probabilmente le mie ricerche concernenti mio fratello ed i vampiri mi stavano letteralmente fondendo il cervello.
Così mi guardai un attimo attorno volgendo, poi, il mio sguardo a Faith.
"Hai qualche mansione per me oppure comincio con il mettere un po' in ordine?"

 

 

 

 

Sapevo che probabilmente avevo un pò urtato la sensibilità delle nuova cliente,mi sarebbe piaciuto poter appronfondire la sua conoscenza,ma il tempo a mia disposizione era veramente molto poco e non frequentavo persone nuove almeno che non giocassi in casa.Con Eden e Daniel infatti avevo stretto rapporto all'Avalon e poi in casa mia,dove pensavo di poter essere al sicuro e poi Daniel era un poliziotto e di lui mi fidavo. Ma la donna davanti a me era nuova a LA e volevo andarci con i piedi di piombo "Sono due dollari signora,un ragazzo? E dove lo prendo il tempo da dedicargli,ho conosciuto giusto ieri un probabile candidato ma è ancora presto per dire qualsiasi cosa..." dissi sorridendo verso di lei "Mh..vediamo,ci dovrebbe essere il tavolinetto laggiù che ha bisogno di essere sgombrato,due clienti prima hanno fatto colazione e non ho avuto tempo di pulirlo" aggiunsi poi rivolgendomi ad Eden

 

 

 

Il battito cardiaco della barista mi diceva chiaramente che non si fidava di me; ma non di me in particolare, ma di tutti coloro che non conosceva.
A ogni modo, era un'umana e io non frequento umane.

Lasciai cinque dollari sul bancone, mentre lei parlava con la biondina: Eden.

"Grazie e arrivederci!" dissi uscendo e senza attendere risposta.

Avevo già perso troppo tempo, dovevo fare qualcosa o la mia venuta a Los Angeles non avrebbe avuto senso.

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I GDR (Giochi di Ruolo) sono sostanzialmente storie ispirate a un'ambientazione storico/temporale (per lo più fantasy) in cui i giocatori interpretano un personaggio. Uno dei primi fu Dungeons&Dragons, dove in un mondo simile alla Terra di Mezzo di Tolkien, i giocatori, riuniti in torno a un tavolo, interpretavano elfi, maghi e guerrieri tirando i dadi della sorte e capitanati da un Master che inventava e dirigeva la trama. Successivamente vennero i LibroGame, dove a fare da Master c'era una trama prestabilita e il giocatore, singolo in questo caso (rari casi due) saltava da un paragrafo all'altro a seconda delle scelte che faceva o del risultato dei dadi. A questo seguirono i giochi di ruolo dal vivo: i partecipanti si mascheravano nel personaggio che interpretavano e svolgevano azioni dal vivo, come in un film. Con l'avvento di internet, il gioco di ruolo ha cambiato nuovamente veste, unendo il gioco tradizionale alla fanfic (narrazione amatoriale di fan per i fan). 

 

dal 29 gennaio 2010

Gioco di Ruolo

Italiano

2010

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