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MOONLIGHT First Italian GDR
Dichiarazione

I nomi dei personaggi e gli stessi appartengono a Joel Silver, alla sua casa di produzione e alla CBS. Amanda Price e August Fleint sono personaggi originali dell'autrice. I caratteri dei personaggi originari possono non apparire conformi agli originali in quanto la gestione è a discrezione dei giocatori. 

Ufficio di Ben

Personaggio Evento Ambiente

 

 

Lasciai la mano chiusa vicino alla porta in attesa di una risposta dall'altra parte e quando questa arrivò aprii la porta ed entrai nello studio del Procuratore che ci aspettava. Lo osservai peccato che non ci sia quella mitica donna di Beth pensai sorridendo per poi presentarmi
"Buongiorno sono il giornalista di BuzzWire"
poi indicai la ragazza dietro di me ed aggiunsi
"..e lei è la mia assist..mmmh.." effettivamente non era una assistente e neanche una tirocinante "..aspirante giornalista" dissi non sapendo che altro dire

Non appena il procuratore disse "avanti" Chris aprì la porta dell'ufficio.
Mi presentò come "aspirante giornalista" e sorrisi all'idea di Chris che pensava fossi una bambina,quando potevo essere la sua bisnonna se non peggio.
"Buongiorno procuratore" accennai sorridendo.

 

 

 

Al mio 'avanti', entrarono un uomo, che a pelle non mi piacque, e una giovane donna molto affascinante, ma che aveva qualcosa negli occhi che mi inquietava.
Forse era dovuto solo alla mia diffidenza nei confronti dei giornalisti, soprattutto quelli di Buzzwire; anche se la loro ostinazione, mi aveva spinto ad assumere Beth.

"Buon giorno!" dissi porgendo la mano prima alla giovane 'apprendista'.
"Sono il viceprocuratore Ben Talbot, accomodatevi, prego!" aggiunsi dopo aver stretto anche la mano dell'uomo.

"Con chi ho il piacere di parlare?"

 

"Buon giorno!" disse stringendo prima la mia mano,dopo quella di Chris.
Sono il viceprocuratore Ben Talbot, accomodatevi, prego!" continuò stringendo la mano a Chris.
Notai la sua bellezza,insomma era un bell'uomo,non un vampiro,ma un bell'uomo.
"Con chi ho il piacere di parlare?" chiese, "Mi chiamo Maggie Carter" dissi sorridendo.

 

Mi guardai un attimo di nuovo intorno per poi puntare il mio sguardo verso quello del Procuratore, sembrava molto giovane e il che poteva anche significare meno esperienza..ma mai dire mai! Sorrisi stringendo la sua mano cercando comunque di tenere un atteggiamento molto cordiale
"..e io sono Christopher Brown, ho preso il posto di Beth Turner al BuzzWire"
dissi leggermente fiero di essere stato assunto in quel giornale

Mi accomodai anch'io e osservai il mio interlocutore.

"Bene, ora che abbiamo espletato le formalità, a cosa devo la vostra visita?" domandai nella speranza di finire quanto prima l'incontro e potermi dedicare al mio lavoro. "Vogliamo cominciare?"

"Bene, ora che abbiamo espletato le formalità, a cosa devo la vostra visita?" disse Talbot,rimasi in silenzio,sarebbe stato meglio far parlare Chris.
Così rimasi zitta,accavallai le gambe e sorrisi.

 

 

 

 

Mi accomodai sull'altra sedia che si trovava oltre la scrivania di Ben, affianco a me la mia specie di apprendista
"La nostra visita, come probabilmente le avrà acccennato la Signorina Simone è una visita eccezzionale per BuzzWire.."
mi infilai le mani nelle tasche arrivando a toccare con le mie dita il piccolo registratorino che avevo usato anche nella precedente intervista con Josef Kostan
"..nel senso che il nostro direttore vuole riportare al suo antico splendore BuzzWire occupandosi non solamente di Gossip ma anche di attualità"
dissi con tutta calma tirando fuori dalla tasca prima di tutto il mio tacquino e la mia penna
"Mi chiedevo se potevo farle qualche domanda sulla catena di omicidi che ci sono stati in città"

 

 

 

Lo guardai con sospetto, soprattutto quando lo vidi armeggiare nella tasca dei pantaloni.
La sensazione che avevo provato nel momento in cui era entrato nel mio ufficio, cominciava a tramutarsi in paranoia.

"No", risposi, "La signorina Walker non mi ha specificato la natura dell'intervista", soppesai le mie parole successive prima di rispondere alla sua seconda domanda: "... e no, non posso parlare degli omicidi. Come saprà, c'è un'indagine in corso, qualsiasi dichiarazione potrebbe allertare l'assassino e metterlo in fuga."
Mi raddrizzai sulla poltrona e mi sporsi verso di lui: "Lei non vuole, che l'assassino la faccia franca, vero?"

"Mi chiedevo se potevo farle qualche domanda sulla catena di omicidi che ci sono stati in città" disse Chris.
Fissai per un attimo Talbot,cercando di decifrare la sua espressione.
Parlò,facendo chiaramente intendere che dalla sua bocca non sarebbe uscita nessuna parola.
"Certo che non lo vogliamo" dissi io.

 

 

 

 

Ma era mai possibile che ogni volta che si voleva fare una cosa per la comunità questa non poteva essere realizzata. Sospirai mentre ci domanda se volevamo che l'assassino fuggisse ..certo che lo voglio e voglio anche questo servizio risposi nella mia mente mentre guardavo il mio tacuino ancora bianco
"Certo nessuno vuole questo, ma allora mi risponda solo ad una domanda.."
feci una piccola pausa cercando di mettere insieme quelle due notizie che venivano dati sui quotidiani
"..è un caso che continuano a sparire ragazze bionde o c'è un qualcosa che le accomuna, oltre al colore dei capelli?"
gli domandai visto che era quello che ogni giorno riportavano i quotidiani: Ragazza bionda sparisce, la madre la cerca. Era andata al lavoro e non è più tornata

 

 

 

D'accordo! E' vero che io ero prevenuto nei confronti dei giornalisti, ma quel tale sembrava più interessato allo scoop che alle vittime.
La ragazza, invece, sembrava un pesce fuor d'acqua.
La realtà è che in mano avevamo poco, a parte un qualche indiziato da verificare, e, a dirla tutta, non avevamo idea di cosa accomunasse le vittime.
Così, un po' per non far sfigurare il nostro ufficio e la polizia locale, e un po' per non rivelare quelle poche tracce che avevamo, risposi: "No comment!"
Mi rilasciai in poltrona dondolando a destra e sinistra senza togliere lo sguardo da Christopher Brown.

 

Ero lì,sembravo imbambolata,non sapevo cosa dire,e sul caso,sapevo davvero poco.
Se solo avessi potuto vedere da vicino i cadaveri,avrei potuto capire qualcosa,e magari aiutare la polizia.
Talbot non voleva parlare,quindi era inutile restare lì.
"Mi scusi,solo una domanda, i cadaveri sono ancora all'obitorio?" chiesi pacatamente.

 

 

 

No comment! Che diavolo di risposta era, era un si o un no? In che categoria di risposta l'avrei messa? Guardai il procuratore che si dondolava sulla sedia. Scrissi sul mio tacuino una serie di aggettivi che descrivevano quello che mi era sembrato di cogliere ovvero che neanche loro sapevano bene che pensare o che dire, non avevano piste concrete. Ascoltai la domanda di Maggie ..ed ora che centra questo? pensai anche se ero curioso di sapre la risposta del Procuratore. Infine mi venne in mente che il mio Capo mi aveva parlato di un certo Squartatore
"Per caso pensate che centri ancora lo Squartatore?"
questa era una domanda facile, non era niente di particolare era solo se pensavano che anche dietro a questi omicidi c'era il killer che il LosAngeles Time definiva lo Squartatore per come riduceva le vittime

 

 

 

 

Ero intento a osservare Brown che scribacchiava, quando la ragazza mi rivolse una domanda inaspettata: "Immagino di sì", risposi spiazzato, "i prelievi biologici e le relative analisi sono ancora in corso. Ma le servirà il permesso del giudice per potervi accedere", dissi sorridendo all'idea. "Non mi sembra che lei abbia dei motivi che la autorizzino ad andare in obitorio."

Non ebbi il tempo di ricevere la replica della bella giornalista, che il suo collega mi incalzò con un'altra domanda a trabocchetto: "Fareste bene a non dare 'nomi' agli omicida, fate solo il loro gioco e intralciate il nostro lavoro investigativo. Al momento non possiamo né confermare, né smentire che si tratti di omicidi seriali", dissi risoluto alzandomi. "Questo è tutto, signori! Mi dispiace, ma il tempo a vostra disposizione è terminato."

 

"Immagino di sì", rispose spiazzato "i prelievi biologici e le relative analisi sono ancora in corso. Ma le servirà il permesso del giudice per potervi accedere. Non mi sembra che lei abbia dei motivi che la autorizzino ad andare in obitorio."
Lo guardai "certo,era solo per curiosità" dissi, sarei andata all'obitorio a breve,senza farne parola a nessuno.
"Questo è tutto, signori! Mi dispiace, ma il tempo a vostra disposizione è terminato." aggiunse Talbot, feci una smorfia e mi alzai dalla sedia.

 

 

"Io non ho dato il soprannome ha nessuno, sono soprannomi che danno i giornalisti del Los Angeles Time"
puntializzai chiudendo la penna e il tacuino, riponendoli nella mia tasca mentre il procuratore ci stava liquidando velocemente. Mi strofinai le mani e poi mi alzai dalla sedia
"Grazie del tempo che ci ha dedicato"
dissi con tono quasi retorico visto che a me non era venuto in tasca niente e sicuramente avrei chiesto fuori da queste mura perchè Maggie aveva chiesto dei cadaveri perchè se aveva intenzione di infiltrarsi nell'obitorio io ci stavo.

 

 

 

 

Notai che Brown era indispettito dal mio silenzio, ma se volevo avere una minima possibilità di prendere 'lo squartatore' - dovrei punirmi per averlo chiamato così, pensai -, dovevo evitare di far trapelare quel po' che sapevamo.

"Avrei voluto esservi di maggior aiuto", dissi con sincerità, "ma come ho detto, qualsiasi informazione metterebbe a rischio le nostre indagini."

Mi rivolsi alla giovane reporter: "Spero di rivederla presto, signorina Carter!"

E per chiarire definitivamente che era ora che lasciassero il mio ufficio, afferrai la cornetta del telefono sulla mia scrivania.

Dovevamo uscire dall'ufficio,non avevamo ricevuto nessuna informazione utile da Talbot.
"Spero di rivederla presto, signorina Carter!" disse Talbot,sorrisi "Anche io spero di rivederla presto" dissi.

 

Oh si come no..sono dubbiamente convinto che tu sappia tante cose pensai allacciandomi meglio la giacca ed inziando a incamminarmi verso la porta
"E' stato un piacere, Arrivederci"
dissi aprendo la porta mentre il procuratore prendeva in mano la cornetta del telefono. Ecco se c'era un uomo che odiavo era quello, uscii nel corridoio ed attesi Maggie: avevo una domanda da fargli.

Chris salutò Talbot e uscì dall'ufficio,tenendo la porta aperta, "arrivederci" dissi e uscii anche io dalla porta.
Avrei dovuto chiamare un taxi,appena uscita di lì.

Vidi uscire i due giornalisti dal mio ufficio e digitai il numero di Beth.

Sentivo squillare e attesi che rispondesse.

"Pronto, Ben?" chiamai rispondendo e portandomi il telefono all'orecchio

"Ciao Beth. Dove ti trovi? Sei ancora sulla scena del crimine?" le domandai nella speranza che avesse qualche novità in merito al caso.

"Si, Ben" dissi guardandomi attorno "Sono ancora qui, ho incontrato il ragazzo nuovo" aggiunsi "Niente che non sapevamo già comunque, firma e modus operandi sono gli stessi"
Lo anticipai sapendo già cosa voleva sapere.

Sospirai vistosamente, era quasi uno sbuffo da balena.

"Okay, Beth! Che faccio ti raggiungo lì o ci vediamo in obitorio?" domandai nella speranza che il coroner avesse già rimosso il corpo.

"Dimmi che il corpo non è ancora là in bella mostra!"

"Stavo per dare l'ordine di rimuoverlo adesso" dissi avvicinandomi alla camioncina del coroner "Sempre col permesso del procuratore" ridacchiai prendendolo in giro, in realtà c'era ben poco da ridere, ma era meglio non lasciarsi andare del tutto all'angoscia

"Allora ci vediamo in obitorio?" domandai un po' stanco e demoralizzato.
Avevo notato la battuta di Beth, ma proprio non riuscivo a ridere.

"Si Ben" dissi annuendo "ci vediamo in obitorio" dissi "A dopo"

"Perfetto, Beth! Ci vediamo lì", conclusi riagganciando.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver riagganciato restai a fissare per qualche minuto la cornetta, come se lei avesse potuto suggerirmi la soluzione del caso.

Guardai alla mia destra e notai una pila di dossier che stavo trascurando a causa del serial killer.

Devo riassegnare i casi, pensai prendendo il primo fascicolo.

Avevo quasi tutti gli avvocati e i loro rispettivi investigatori impegnati, ma ogni caso era importante, ogni vittima richiedeva il nostro intervento; ma avevo così poco personale che non sapevo proprio come fare.
Sapevo perfettamente che i dipendenti avrebbero sbuffato all'idea di doversi impegnare anche sui miei casi.
Di andare dal procuratore capo non era il caso, sapevo bene cosa mi avrebbe risposto, così smistai i casi, dividendoli tra: corruzione, abusi e omicidi.

Cavoli!... quest'abuso di minore va assolutamente discusso in aula domani e non ho ancora tutte le deposizioni. Chissà se la Polemus è disponibile!?!

Caroline Polemus era la migliore nel campo degli abusi sui minori, ma non ero certo che fosse libera l'indomani.
Dovevo comunque tentare.

 

 

 

 

Digitai l'interno della Polemus: "Ciao, Caroline, sono Ben", capì subito che avevo bisogno di lei.
"Sai che non ti disturberei se non fossi davvero nei guai", dissi con la voce più sofferente possibile per intenerirla.
"Questo bambino deve essere allontanato dalla madre e solo tu puoi ottenere una condanna per questa donna, ti prego: non dire di no!"
Ascoltai il fruscio dei fascicoli al di là della cornetta, sicuramente stava controllando i suoi casi.
"Grazie! Grazie, infinite. Ti devo un favore."
Chiusi la comunicazione risollevato, gli altri casi li avrei sistemati con calma.
Mi affacciai in corridoio e consegnai il fascicolo alla segretaria, perché lo portasse alla Polemus, dopo di che, rientrai in ufficio, afferrai la giacca e le chiavi della macchina e uscii.

 

Scesi nel parcheggio della procura distrettuale con la mente rivolta a tutti i casi sulla scrivania e, sopratutto, al serial killer che stava sconvolgendo le strade della 'mia' città.

Cercai le chiavi dell'auto e feci scattare l'apertura delle portiere.

Misi in moto e partii alla volta dell'obitorio.

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I GDR (Giochi di Ruolo) sono sostanzialmente storie ispirate a un'ambientazione storico/temporale (per lo più fantasy) in cui i giocatori interpretano un personaggio. Uno dei primi fu Dungeons&Dragons, dove in un mondo simile alla Terra di Mezzo di Tolkien, i giocatori, riuniti in torno a un tavolo, interpretavano elfi, maghi e guerrieri tirando i dadi della sorte e capitanati da un Master che inventava e dirigeva la trama. Successivamente vennero i LibroGame, dove a fare da Master c'era una trama prestabilita e il giocatore, singolo in questo caso (rari casi due) saltava da un paragrafo all'altro a seconda delle scelte che faceva o del risultato dei dadi. A questo seguirono i giochi di ruolo dal vivo: i partecipanti si mascheravano nel personaggio che interpretavano e svolgevano azioni dal vivo, come in un film. Con l'avvento di internet, il gioco di ruolo ha cambiato nuovamente veste, unendo il gioco tradizionale alla fanfic (narrazione amatoriale di fan per i fan). 

 

dal 13 febbraio 2010

Gioco di Ruolo

Italiano

2010

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