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MOONLIGHT First Italian GDR
Dichiarazione

I nomi dei personaggi e gli stessi appartengono a Joel Silver, alla sua casa di produzione e alla CBS. Amanda Price e August Fleint sono personaggi originali dell'autrice. I caratteri dei personaggi originari possono non apparire conformi agli originali in quanto la gestione è a discrezione dei giocatori. 

Obitorio

Personaggio Evento Ambiente

Dopo una mezz'ora ero nel parcheggio dell'obitorio.
Ero contrariato: c'era una moto che mi sembrava di conoscere.
Comunque, non avevo tempo di appurarne la proprietà.

"Allora ci vediamo dopo" dissi guardandoli "Mi raccomando, state attenti" e sorridendo per poi girare sui tacchi e avviarmi verso Ben

Vidi che dall'auto insieme a Mick era scesa una ragazza e mentre Beth veniva verso di me, loro si allontanavano.

Strano! Mick non mi salutò.

"Ciao, Beth, novità?"

"Ciao Ben!" risposi avvicinandomi "Non tantissime... dobbiamo aspettare l'autopsia..." risposi alzando le braccia "Mick accompagna la sua cliente per un riconoscimento e ci raggiunge"
Inventai di sana pianta, ma non era un problema.

"Allora non ci resta altro da fare che entrare a vedere! Dico bene?"

"Dici benissimo" gli sorrisi annuendo e mi avviai verso la porta dell'obitorio, controllai l'iphone e leggi il messaggio del paramedico, avevano consegnato il corpo nella sala 2.
"E' in sala due" dissi a Ben con un cenno verso il corridoio dopo che avevo aperto la porta d'entrata.

 

Quando entrammo nell'obitorio mi parve di veder schizzare via la giornalista che quella mattina mi aveva intervistato... se c'era lei era possibile che ci fosse anche il suo 'compare'.
Storsi il naso e mi scrollai le spalle, dovevo calmarmi o avrei preso il posto dello 'squartatore'.

"Beth, occhi aperti e attenta ai tuoi ex colleghi!" le suggerii.

Lo guardai fissare una ragazza che era uscita in fretta e furia dall'edificio.
"Eh?" chiesi confusa "Che vuoi dire? Chi era quella?"
Mi guardai in giro, sembrava non esserci più nessuno nel corridoio.
Mi fermai davanti alla porta: "Mi spieghi per favore?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ero appena uscito dall'ambulatorio e avevo fatto pochissimi passi lungo il corridoio quando avevo visto uscire dalla sala, la stessa in cui erano entrati Ben e Beth, una ragazza bruna. Sembrava avere fretta di allontanarsi e non avevo bisogno di concentrarmi molto per capire a che razza appartenesse.
Vampiri... è diventato facile incrociarli in obitorio. Giurerei che i non morti sono quasi più dei cadaveri...
Non diedi molto peso alla cosa e le lanciai solo una rapida occhiata mentre proseguivo verso la sala 2 riservata alle autopsie.
"Eccomi..." Varcando la porta a vetri, salutai Beth con un sorriso più aperto e poi mi rivolsi a Talbot.
"Ehi, Ben... So che non è un buon giorno..."
Con aria decisamente desolata indicai il tavolo su cui era stato deposto il corpo della vittima.
"Ma voglio sperare che migliori. Hai già il referto dell'anatomopatologo?"
Fatta quella domanda però mi accigliai di colpo, distinguendo un altro odore nella stanza che non apparteneva nè ai due umani di mia conoscenza, nè al cadavere.
C'era qualcun altro nella stanza insieme a noi, qualcuno che ancora non voleva mostrarsi, che evidentemente era posizionato nel retro sala e che stava ascoltando tutta la nostra conversazione non visto.
Dato che nessun infermiere e nessun medico legale ci aveva ancora raggiunto, pensai che potesse trattarsi di uno di loro.
Ma potrebbe non esserlo... Pensai tra me e me e fissai Beth in modo più intenso del solito nella speranza che capisse che c'era qualcosa di strano.
Solo lei poteva interpretare a modo le mie parole.
Poi provai ad azzardare la mia mossa difensiva.
"Prima di confrontarci sulle indagini, direi che sarebbe meglio raccogliere i dati del coroner e analizzare tutto in separata sede, magari nel mio ufficio, Ben. Sempre se per te va bene."
E' l'unico posto sicuro dove ho tutto sotto controllo e nessuno può ficcare il naso non visto.

 

 

 

 

La mia socia, tra virgolette, uscii velcomente dalla sala operatoria quasi temesse qualcuno che stava per arrivare. Io gironzolai attorno ad un altro tavolo quando sentii delle voci provenire dal corridoio e velocemente mi nascosi si..ma dove? mi domandai inziando ad andare nel panico. Alla fine decisi di provare a mimetizzarmi tra i cadaveri, trovai un sacco vuoto vicino alla parete non molto sotto lo sguardo di tutti, quasi in un angolino e mi nascosi dentro cercando di non muovermi e di respirare poco per non farmi notare. Infilai la mano nella tasca accendendo il registratorino che mi ero portato Ok..devi stare calmo Chris, è come giocare a nascondino rimasi immobile inziando ad ascoltare la conversazione sperando che nessuno si accorgesse di me o meglio, che nessuno aprisse il mio sacco trovando dentro un uomo vivo al posto che uno morto.

 

 

Guillermo entrò nella sala autopsie che ormai era piena di gente,compreso qualcuno che non era stato affatto invitato.
"Mick..che facciamo? Quello è sicuramente un giornalista che vuole lo scoop dell'anno e in anteprima assoluta" disse in modo tale che solo Mick potesse sentirlo,il lieve respiro che l'umano cercava di fare era incofondibile anche da dentro il sacco.Di solito quelli che si trovavano dentro quelle sacche non avevano affatto il bisogno di respirare.
"Buongiorno a tutti..scusate il ritardo ma sono stato trattenuto" disse salutando ufficialmente tutti i presenti e andando a prendere un paio di guanti di plastica usa e getta per iniziare l'autopsia.

 

 

Sorrisi a Mick che era entrato lo ascoltai parlare con Ben.
Poi l'avevo visto accigliarsi all'improvviso e quella frase sul suo ufficio era troppo fuori luogo, non era da lui, specie davanti a Ben.
Nel tuo ufficio? Quando il procuratore ne ha uno suo? Che mi vuoi dire Mick?
Pensai guardando prima lui e poi Guillermo che era appena entrato.
Lo salutai con un sorriso e tornai a guardare Mick e Ben.
"Intanto vediamo questa autopsia..." dissi avvicinandomi al tavolo operatorio e guardando Guillermo, sapevo che avrebbe omesso tutto quello che doveva ed ero tranquilla.

 

 

 

 

 

 

 

Non feci in tempo a rispondere a Beth che Mick (facendo una battuta, alla quale sorrisi a denti stretti annuendo divertito) e l'anatomopatologo ci raggiunsero.
Li salutai e non potei fare a meno di meravigliarmi all'invito di St. Jhon a discutere ogni cosa nel suo ufficio.
Lo guardai incerto e alla sua espressione accigliata mi guardai attorno, fu allora che mi accorsi che un sacco del coroner - che, presumibilmente, doveva contenere un cadavere - non era in una posizione conforme agli altri, e la plastica sembrava muoversi al ritmo di un respiro.
Chiunque si nascondesse al suo interno: non era morto.
Un errore del coroner?
A volte capitava che qualcuno venisse creduto morto, ma se così fosse stato: perché non chiedeva aiuto?

"Sai Mick, credo che tu abbia ragione. Se Guillermo ci consegna il suo rapporto, potremmo andare altrove ad analizzarlo", conclusi, dando le spalle al sacco e facendo un cenno con lo sguardo a Mick e Beth.
"Ma se non ti dispiace, preferirei andare al mio ufficio, in modo da convocare anche Carl e gli altri miei collaboratori. Non ti spiace, vero?" conclusi facendo un altro cenno, con il capo questa volta, a Guillermo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non volevo usare i miei poteri davanti a Ben e mettermi ad annusare a fondo in obitorio, non mi sembrava proprio il caso.
Già credevo mi ritenesse un tipo molto particolare e non volevo aumentare le stramberie a mio carico.
Di certo poi non mi aspettavo di ritrovarmi davanti Guillermo, che avevo lasciato solo pochi istanti prima nell'ambulatorio insieme a Kate.
Mi accorsi subito della sua espressione leggermente tesa, perchè anche lui aveva fiutato qualcosa di inconsueto nell'aria e il suo messaggio sussurrato era stato chiaro.
Poteva muoversi nell'obitorio e accostarsi alle salme quel tanto che bastava per rendersi conto di quale fosse l'intruso.
Mentre gli rivolgevo un nuovo gesto di saluto, cercai di rassicurarlo, ricambiando a tono.
Sei tu che comandi qui... io mi terrò sul vago. Cerchiamo di fare in fretta.
Ben intanto aveva raccolto la mia proposta, ma l'aveva rigirata a suo modo, come mi aspettavo.
In realtà non volevo chiudermi nell'ufficio del procuratore con tutti gli altri detective. Speravo di poter informare solo lui al momento riguardo all'indagine, per evitare che a troppe orecchie giungesse voce di ciò che era scritto nel referto.
Avevo ancora bisogno della conferma dell'autopsia del coroner, ma ero sicuro che avrebbe avvalorato la mia ipotesi.
"Per me va bene Ben, possiamo vederci lì, ma se fossi in te non convocherei proprio tutti i tuoi collaboratori, mi limiterei a quelli di estrema fiducia."
Mi riferivo alle notizie che potevano trapelare al distretto e d'altronde, meno inquirenti avessero conosciuto i particolari, più sarebbe stato facile per me tenere la situazione sotto controllo.
Lanciai l'ennesima occhiata d'allarme a Beth, che cominciava ad avvicinarsi al tavolo, e poi aspettai di sentire da Guillermo le ultime informazioni utili per avere un quadro più completo della situazione.
Sapevo di che tipo di ferite, rinvenute sul corpo della vittima, stavamo parlando. Le conoscevo tutte fin troppo bene.
Ora sapevo anche che la mano omicida era cambiata e che gli assassini da cercare erano diventati due.
Quello che ancora non sapevo era se tra le due vittime ci fosse un qualche possibile legame, oltre alle caratteristiche fisiche, e su quella pista era indispensabile per me orientare la polizia, per poter agire così indisturbato durante le mie indagini prettamente vampiriche. In tutto questo Beth aveva un ruolo fondamentale per tenere occupati in modo utile Ben e i suoi.

 

 

 

 

 

Iniziava a fare caldo e il buio del sacco non mi aiutava per niente a farmi restare concentrato ma dovevo resistere..dovevo resistere per il giornalismo, per gli scoop e gli scandali. Rimasi il più immobile possibile mentre ascoltavo il discorso fuori dal sacco sopratutto l'affermazione di un uomo che disse che era meglio spostarsi da qui andare nel suo ufficio e quindi significava addio scoop. Umh forse..mi ha scoperto? mi domandai cercando ogni tanto di trattenere il fiato o di restare con l'addome contratto respirando solo con il naso in modo da muovere il meno possibile la mia gabbia toracica. Impossibile pensai chiudendo gli occhi ascoltando le parole delle persone fuori, riconobbi chiaramente una voce..la voce della mia 'Musa del Giornalismo' ovvero Beth Turner Cavolo come vorrei uscire e conoscerla pensai cercando di non farmi distrarre troppo dall'immaginarmela con un bel tubino aderente e quei capelli fluenti color dell'oro Caspita Chris!! Basta pensare visto che va già abbastanza caldo qui dentro!

 

 

 

 

Ovviamente bisognava fare qualche cosa per quel piccolo sacco che continuava a respirare,l'uomo che vi era all'interno stava cercando di fare meno rumore possibile per rimanere ad ascoltare quello che l'autopsia avrebbe rilevato.
"Beh devo ammetere che nessun morto ha mai avuto tutto questo pubblico,se fossi un pò più veniale,vi farei pagare il biglietto" disse ridacchiando ragionando velocemente per trovare una soluzione, "Prima di cominciare però,perdonatemi,faccio un pò di pulizia" aggiunse facendo un occhilino complice mentre spingeva la barella con il sacco incriminato nella stanza adicente a quella e chìudeva bene la porta.
Aveva avuto l'impulso di chiuderlo dentro la cella frigorifera ma l'umano probabilemente non sarebbe sopravvissuto,forse era meglio evitare.
"Eccomi qui,ora possiamo incominciare...sempre se avete trovato un accordo"

 

 

 

Vidi Guillermo portare la barella col sacco nell'altra stanza e tornai a guardare il cadavere.
Nessuno si sta occupando di te...
Pensai rammaricata guardando la ragazza sul lettino.
Guardai gli uomini nella sala e poi tornai a guardare ancora la ragazza aspettando che Guillermo tornasse per iniziare l'autopsia.
"Che scempio..." sussurrai piano scuotendo la testa.
In quel momento passava tutto in secondo piano, i vampiri, gli umani, i poliziotti, gli uffici... c'era solo una vita spezzata brutalmente e la voglia di fermare quel massacro.
"Per me possiamo iniziare, ci mettiamo d'accordo dopo" dissi guardando di nuovo prima Ben e poi Mick, ero impaziente di cominciare.

 

 

 

 

 

 

Guillermo portò via il sacco che tanto mi insospettiva.

Sul tavolo dell'obitorio il corpo della povera ragazza giaceva inerte e straziato.

Mi morsi il labbro per reprimere la rabbia che mi scombussolava le budella.

"Mick, se hai dei dubbi sui miei collaboratori, andiamo da te, ma perdonami, devo chiamare almeno Carl; non possiamo escluderlo dalle indagini, comprendi vero?"

Poi mi rivolsi a Guillermo: "Sai dirci qualcosa che possa aiutarci a catturare i colpevoli? Qualcosa che vada oltre il tipo d'arma e quanti erano, dato che questa parte sembra assodata!" domandai quasi con un nodo in gola e con l'odore acre del sangue che pizzicava le mie narici.

 

 

 

 

 

 

 

 

Osservai con cura la mossa astuta di Guillermo di isolare il presunto impiccione di turno.
Geniale... Ma anche magnanimo, io forse gli avrei fatto provare l'esperienza del congelatore per qualche minuto.
"Beh si, il tenente Davis ha lavorato bene in molti casi di omicidio a cui ho collaborato. Credo sia una persona più che fidata. Ma prima di raggiungervi nel tuo ufficio, devo andare ad un appuntamento con una cliente."
Una cliente piuttosto impaziente...
La pulitrice non aveva molta voglia di restare in attesa a lungo e l'ultima cosa da fare in questo momento, era tenerla sulle spine.
Abbassai anch'io lo sguardo sul corpo martoriato della ragazza, pensando non meno di loro, a quanto fosse terribile.
Scossi la testa desolato e appoggiai le mani sui fianchi dopo essere avanzato per affiancare Beth.
Le parole di Ben mi avevano sorpreso anche se vedevo nei suoi occhi tutto l'orrore che suscitava la visione del cadavere straziato dalle coltellate.
"Aspetta Ben. Conosciamo l'arma del delitto, anche se non è stata ancora ritrovata, e in teoria anche questa ragazza dovrebbe essere morta per dissanguamento in seguito alle pugnalate, ma che vuoi dire con "quanti erano"? C'è qualche testimone di cui non so nulla?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco che ero talmente concentrato sul mio respiro più che su quello che dicevano che ad un certo punto sentii il carrello sopra il quale ero disteso muoversi perchè probabilmente qualcuno mi stava portando da un altra parte Oddio non voglio finire un un congelatore..no vi prego!! pensai cercando di restare calmo anche se era un impresa imbossibile. Improvvisamente un botto come se qualcuno avesse chiuso le porte, non si sentiva quasi più niente, nessuna voce solo dei bisbiglii che facevo fatica a sentire. Che faccio ora?..apro o non? pensai contando fino a dieci e scegliendo la prima opzione. Aprii il sacco e mi ritrovai un un altra stanza con pochissima luce ma tanti cadaveri negli scaffali, faceva leggermente più freddo rispetto a di là ma era un freddo sopportabile
Acciperbolina che palle!
pensai passandomi una mano tra i capelli guardandomi intorno richiudendo il sacco dentro il quale mi ero infilato prima. Mi avvicinai alla finestrella della porta spiando le persone che si muovavano fuori cercando di non farmi notare. Vidi Beth, il medico legale, il Procuratore e un altro uomo che non avevo mai visto e nemmeno i giornali parlavano di lui ma se non avevo capito male anche lui lavorare per la polizia o roba del genere Pensa Chris..come posso estrapolare delle informazioni? mi domandai inziando a girare in tondo ricordandomi che avevo ancora con me il mio registratorino acceso che stava registrando. Mi accomodai dietro la porta appoggiando le spalle alla porta sperando che improvvisamente non si aprisse e con me appoggiai anche il registratorino dalla parte del microfono, avrei potuto registrare comunque e poi con un buon programma di pulizia del suono avrei potuto ricavare qualcosa, anche se non me ne intendevo ma ero coscente che esistevano manuali on line, della seconda parte della conversazione. Chissà se funzionerà.. pensai guardandomi intorno rabbrividendo per il fatto di trovarmi in mezzo a tanti cadaveri.

 

 

 

 

 

 

Guillermo tornò dal gruppo,con l'intenzione di lavorare sul serio quella volta,quella poveretta aveva aspettato anche troppo.
"Scusate,quando non sono di servizio i corpi vengono scaricati così alla rinfusa" disse tendendo l'orecchio e sentendo che il sacco si era liberato del suo inquilino.
Cominciai subito a lavorare sulla donna,per quel poco che l'autopsia preliminare mi permetteva di fare.
"Da quel che vedo,il modus operandi è sempre lo stesso,la ferita principale e la causa della morte è quella al collo,è da lì che ha perso la maggior parte del sangue,che l'ha portata alla morte" e lui sapeva benissimo che cosa avesse procurato quella ferita..."Quello che posso dirvi di nuovo e che il mio collega aveva omesso di dirvi è che il lembo di pelle che l'assassino usa come firma è stato rimosso post mortem"aggiunse prendendo due pinze chirurgiche e rimuovendo la pelle dalla bocca della ragazza,prendendo poi il termometro per misurare la temperatura del fegato e infilzandolo dolcemente nel corpo della ragazza "A giudicare dalla temperatura del fegato la vostra signorina è deceduta circa verso le 4.30,5.00 del mattino.."

 

 

"Poco prima dell'alba" ripetei guardando il corpo mentre Guillermo lo esaminava.
"Per l'altro cadavere era stato strappato mentre la vittima era ancora in vita?"
Chiesi riferendomi al lembo di pelle e sospirando di disgusto quando Guillermo lo estrasse.
"Ci sono segni di violenza sessuale?" chiesi mentre estraevo dalla borsa il blocchetto con la penna per prendere appunti e segnando le informazioni importanti.

 

 

Ero perplesso.

"Scusa, stai dicendo che il modus operandi non è lo stesso del primo omicidio?"
Guardai con una rapida carrellata tutti i presenti: "Un emulatore o abbiamo a che fare con una gang che sta cercando di depistarci facendoci credere che si tratti di un serial killer?"

Puntai Mick, che sapevo essere molto 'sensibile' a certe informazioni: "Tu hai qualche teoria a riguardo?"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mio sguardo corrucciato era ancora puntato in quello sempre sospettoso di Talbot. Avevo tanti interrogativi a cui dare una risposta ma non potevo condividere con loro i pensieri che mi si agitavano in testa.
Certo Ben... ho parecchie teorie a riguardo, ma posso esternare molto poco di quello che penso. Anche se tutti vogliamo prendere i colpevoli, non posso dirti come stanno davvero le cose. Le cose cambiano però se ci arrivi da solo, anche se mi auguro che tu non possa capire proprio tutto.
Tornai a guardare il viso della ragazza morta e evitai di meditare ancora a lungo sulla mia risposta per non insospettirlo più di tanto.
"Non lo dico io Ben, lo dice l'autopsia del coroner." Spiegai con semplicità.
"Credo che l'assassino stavolta sia stato meno rude, anche se altrettanto spietato. C'è qualcosa nel suo modo di fare che mi dice che non era arrabbiato come la prima volta. I colpi sono meno numerosi, la violenza usata è stata minore... Non possiamo sapere con certezza se è stata un'altra mano, ma è evidente che contro Natalie c'è stato meno accanimento."
A quel punto mi voltai verso Beth che aveva appena rivolto una domanda importante a Guillermo, visto che sulla precedente vittima erano stati rinvenuti segni di molestie sessuali post mortem e incrociando il suo sguardo mi venne un dubbio.
"Beth... se ne hai preso nota, mi servirebbe sapere l'età esatta di Mandy e il suo gruppo sanguigno. Se non sbaglio questi seriali hanno delle fissazioni per i particolari ricorrenti."
Poi infine mi rivolsi a Guillermo per un'ulteriore chiarimento.
"Hai repertato qualcosa che potrebbe non appartenere alla vittima? Non so, magari ha cercato di reagire al suo assalitore... non ci sono tracce d'epidermide sotto le unghie che potrebbero appartenere all'assassino? Niente saliva... niente di niente?"
Speravo sul serio che la vampira non fosse stata altrettanto attenta come il suo predecessore a non lasciare la seppur minima traccia.

 

Inziava a fare seriamente freddo, mi strinsi le spalle con le mani guardandomi intorno lasciandomi percorrere da un brivido di paura Chris Chris quando imparerai a non guardare più film horror? pensai restando appoggiato con la schiena alla porta sentendo solamente dei bisbiglii provenire dalla sala affianco. Mi portai le ginocchia al petto ed inziai a osservarmi i pantaloni notando dei piccoli pelucchietti, così per passare il tempo inziai a toglieri uno ad uno contandoli mentalmente .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guillermo sospirò un pò più sonoramente,si era aspettato tutte quelle domande e non dire esattamente tutta la verità in casi come quello era decisamente frustrante.
Decise che era meglio iniziare con la domanda rivoltagli dal procuratore.
"Il modus operandi è quello sostanzialmente,ci sono delle piccole differenze fra i due casi che possono far presupporre che forse il primo assassiono potrebbe avere un complice ma non è detto finchè non abbiamo qualche riscontro" iniziò guardando l'uomo davanti a lui "Come ha detto Mick,la violenza sulla seconda vittima è stata decisamente minore rispetto alla prima,si vede ad occhio nudo...,e per rispondere alla tua domanda Beth..." aggiunse spostando lo sguardo sulla biondina "..stavolta non c'è stata una violenza sessuale post mortem" finì,spostandosi verso il vassoio ai piedi del cadavere dove sarebbero dovute finire tutte le prove che avesse trovato sul corpo della vittima,i vestiti sfortunatamente erano già finiti al laboratorio della scientifica prima che lui potesse davvero lavorarci sopra,ma comunque il corpo di quella ragazza poteva ancora dirgli qualche cosa.
Così allungò la lampada che fungeva anche da lente di ingrandimento sopra al corpo per cercare qualche indizio in più "Mick,mi hai battuto sul tempo,stavo giusto per controllare le unghie della ragazza"aggiunse spostando lo strumento sopra una delle mani iniziando ad analizzarla. Sfortunatamente l'esito non fu positivo e si concentrò sulla seconda mano."Abbiamo fatto bingo" esclamò prendendo un campione di pelle da sotto le unghie della ragazza, "La nostra povera Natalie si è difesa dal suo aggressore che però le ha dato veramente molto poco tempo per reagire abbastanza velocemente da poter avere un minimo di chance di fuggire" finì imbustando il reperto che sarebbe poi finito alla scientifica di Los Angeles.

 

 

 

 

 

 

Appuntai tutto sul blocchetto e guardai il coroner sistemare le prove nel sacchettino.
"Quindi potrebbe essere qualcosa di diverso" dissi tanto per dire qualcosa, alzai gli occhi e li guardai.
"Magari il vero obiettivo era Mandy, sappiamo che quando c'è accanimento in quel modo brutale, c'è un sentimento di rabbia personale dietro...forse gli altri omicidi sono solo per sviare l'attenzione da quello" sbuffai "di sicuro non smetterà di uccidere fino a che non lo prendiamo"
Li guardai, forse non avrei dovuto dire quella frase con quel tono così certo, ma era la verità, vampiro o non vampiro, se non lo fermavamo non avrebbe smesso di uccidere.
Ragazze bionde con gli occhi chiari...ovviamente...mai nessuno che si accanisca contro le brune in questa città...
Pensai sarcastica, ma la verità era che nessuno meritava di morire in quel modo atroce...
"Si accettano suggerimenti, gente" dissi guardandoli, non sapevo più che altro dire o fare .

 

 

 

 

 

 

 

 

Avevo ascoltato tutto con attenzione, eppure qualcosa non mi tornava.
Se si fosse trattato di un serial killer il modus operandi doveva essere identico o in escalation, non a ritroso.
L'idea di volerci allontanare dal movente principale ricreando un omicidio identico non reggeva, data la poca importanza sociale delle vittime.
C'erano troppi punti che non quadravano e tirare a indovinare non serviva a nulla.

"Mi spiace, ma non concordo con la vostra teoria. Forse è uno solo, ma la mano non è la stessa, quindi potrebbe trattarsi di un emulatore. Nel primo caso si è ben guardato dal lasciare tracce, mentre qui abbiamo persino dei campioni biologici sulla vittima... no, credo che non si tratti di un'unica persona, né tanto meno di un serial killer. In quanto ai gruppi sanguigni... beh, se esistessero i vampiri potrei darti atto che le sceglie per questo, ma fino ad ora di ricorrente c'è l'aspetto fisico... se ci fosse una connessione anche con il sangue, allora dovrebbe essere qualcuno che ha accesso alle cartelle cliniche delle vittime: un analista di laboratorio, ad esempio!"

Li guardai in attesa di una reazione, speravo soprattutto in una maggiore partecipazione da parte dell'anatomopatologo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"No Beth, hai ragione... non smetterà." Confermai con un debole sospiro.
"Comunque quelle informazioni mi servono per altri motivi... Credo che prima di fare qualunque ipotesi si dovrebbero interrogare le persone più vicine alla vittima, come per esempio la sorella... Ma questo è il vostro mestiere. Se per te va bene invece..."
Mi rivolsi a Ben anche se il suo permesso era molto relativo. Avrei seguito comunque la mia pista.
"Io preferirei lavorare sulla telefonata che è stata effettuata alla polizia per denunciare l'omicidio. Beth mi ha spiegato che si tratta di una donna. Ho qualche informatore che frequenta quelle zone di notte e non è del tutto da escludere che possa avere assistito ad un po' di movimento sospetto..."
Ovviamente mi riferivo alla pulitrice che solo io potevo consultare per ottenere qualche informazione.
"Avevo giusto intenzione di indagare più a fondo. Il referto mi sembra abbastanza chiaro e a questo punto io andrei... " Provai a congedarmi, tornando a incrociare lo sguardo di Beth con fare complice.
"Noi possiamo sentirci più tardi per scambiarci informazioni come avevamo stabilito, d'accordo? Intanto cerco di sistemare le cose per quell'altra questione..."
Kate mi aveva detto che avrebbe preparato per me diverso materiale sul suo Sire e io ero anche impaziente di saperne di più, anche se prima dovevo passare dal magazzino e parlare con la pulitrice.
Così, guardando di nuovo Talbot, conclusi.
"Ci vediamo nell'ufficio del procuratore appena riesco a mettere insieme qualche nuova traccia."

 

 

Dopo essermi spelucchiato tutti i pantaloni, essermi sgranchito le gambe allungandole decisi almeno di alzarmi. Non c'è la facevo più ad attendere dovevo capire e vedere che stavano facendo e guardando di là. Presi il mio registratorino e mi alzai cautamente cercando di rimanere leggermente piegato con la testa in modo da non farmi scorgere da chiunque ci fosse ancora fuori dal vetro della porta Vediamo un po' pensai alzando leggermente la testa e lo sguardo nella finestra guardando fuori notando che sembravano sul punto di andarsene Grazie al cielo..devo uscire da qui assolutamente pensai riaccucciandomi leggermente inziando a pensare a come uscire.

 

 

 

 

"Mi dispiace deludervi ma i gruppi sanguigni delle due vittime sono diversi,quindi non c'è nessun apparente collegamento in quel senso" disse guardando le persone davanti a lui.
"Sentite non so se la mano dell'assassino sia una sola o più di una,ma quello che so per certo è che l'arma usata per rimuovere il lembo di pelle di Mandy è lo stessa che è stata usata per Natalie, i segni sono incofutabili,la daga lascia un segno piuttosto marcato" aggiunse poi indicando il lembo di pelle che aveva rimosso dalla bocca della ragazza e infilato in un sacchettino di plastica trasparente per le prove.
"Se volete qualche informazione in più temo che dovrete aspettare l'autopsia completa,che non ho intenzione di fare qui davanti a voi. Questa poverina merita un pò di dignità,almeno ora..."disse irrigidendo la mascella.

 

 

Ben aveva parlato di vampiri...
Alè, ci mancava che nominasse i vampiri!
"Ok, allora facciamo così, io vado a parlare con la sorella"
Guardai Ben "Se per te va bene" aggiunsi poi.
"E torno in ufficio a lavorare sulle chatroom che ho raccolto ieri, così iniziamo a schedare un pò di indiziati"
Guardai Mick che stava per andare e annuii:
"Si, per me va bene, Mick...ci vediamo più tardi"
Mi volsi allora verso Guillermo: "Ci farai avere il referto al più presto, vero? Ha la massima urgenza, non c'è bisogno nemmeno di dirlo"

 

 

 

"Spero possiate trovare qualcosa di utile... a più tardi."
Dopo avere salutato ancora una volta Ben e la mia Beth, lasciai la sala delle autopsie. Percorsi a passo svelto il corridoio che mi separava dalla porta d'ingresso dell'obitorio e guardai anche l'orologio per controllare quanto tempo fosse passato. Avevo detto alla pulitrice che sarei stato rapido nel raggiungerla e in effetti non era passato poi molto da quando l'avevo sentita per telefono. Eppure avevo la sensazione di essere in ritardo.
Devo sbrigarmi... non voglio farla innervosire più di quanto non sia già per tutta questa storia.
Raggiunsi velocemente il parcheggio dove avevo lasciato la mia Mercedes e, recuperate le chiavi, entrai in macchina.

 

 

 

 

I miei interlocutori ignorarono del tutto la mia esposizione, e sì che di esperienza con serial killer io ne avevo; ma sembravano più interessati a scambiarsi occhiate di intesa e a prendere iniziative per conto proprio.
Cominciavo a chiedermi se fosse stata una buona mossa assumere Beth nella squadra dei miei investigatori... così come dare libero accesso al caso a uno come Mick.
A questo andava aggiunto l'anatomopatologo.
D'istinto avrei voluto buttare tutto all'aria e gridare come un ossesso, ma, per educazione, decisi di stare al gioco.

"Sì, per favore, dottore, ci invii quanto prima il referto", poi mi rivolsi a Beth: "Vogliamo andare? Ho delle cose da sbrigare in ufficio e voglio sentire Carl."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Seduto ai piedi dalla porta stavo pensando a come uscire, a come eludere il medico legale se non fosse uscito dalla stanza perchè io non vedevo l'ora di andarmene da qui. Dai Chris ingegnati pensai rialzandomi in piedi spegnando definitivamente il mio registratorino, rimettendomelo in tasta guardando fuori dalla piccola finestrella nella porta stando sempre attento a non farmi vedere. Se n'era andato l'uomo dagli occhi chiari, mentre era rimasto quel viscido del Procuratore e la mia Musa del giornalismo on-line. Appoggiai una mano su uno scaffale cercando di pensare a come poter uscire, mi guardai intorno alla ricerca di qualche camice o roba simile ed individuai un uniforme medica azzurrino chiara. Fa a caso per me pensai inziando a levarmi le scarpe e la giacca appoggiandoli su un cadavere. Passai poi a levarmi i pantaloni per indossare quelli dell'uniforme Speriamo che funzioni pensai sistemandomi i pantaloni in vita e successivamente passando a slaccirmi la camicia. Avrei recuperato i miei vestiti più tardi, magari stanotte anche se questo posto mi metteva i brividi. Tolsi il mio cellulare, il portafoglio e il registratore, infilandomelo nelle prime tasche vuote che avevo trovato nella tuta da assistente. Infilai un paio di guanti, gli occhiali per proteggersi dagli schizzi di sangue ed infine una cuffietta Ora pensiamo a qualcosa di intelligente da dire..di erudito e con termini medici pensai riponendo i miei vestiti in un sacco per cadaveri dentro il quale mi ero nascosto prima. Mi sfregai le mani e mi avvicinai alla porta, ero pronto per fare il mio ingresso e la mia uscita.

 

"Le farò avere il referto il prima possibile Procuratore Talbot" disse senza una minima incertezza nella voce mentre sentiva che il suo ospite nell'altra stanza stava cominciando a muoversi.
Ah..finalmente ti sei stufato di stare lì dentro pensò ridacchiando avvertendo dei rumori di stoffa provenire dall'interno,probabilmente aveva trovato il cambio di un qualche infermiere e fantasiosamente stava cercando un modo di uscire di lì senza farsi beccare da nessuno.

 

Posai il blocco e la penna nella borsa e guardai Ben: "Allora andiamo?" chiesi sospirando e avviandomi alla porta.
"Grazie mille Dottor Gasol" dissi con un sorriso "A presto"
Mi avviai alla porta e aspettai che Ben mi raggiungesse.
Poi sentii il cellulare vibrare e controllai l'sms.

Posai il telefono e guardai di nuovo il mio capo
"Mi accompagni tu, no?" chiesi con un sorriso aspettandolo.

 

 

Non ero del tutto soddisfatto di quell'incontro, ma, tuttavia, non potevo accelerare i tempi.

Feci un segno di assenso a Beth, mentre salutavo il patologo: "So che ha molto lavoro, ma le sarei veramente grato se volesse dare la priorità a questo caso. Grazie!
Dissi avviandomi verso Beth: "Ho la macchina nel parcheggio sottostante", dissi e uscimmo.

Una volta al parcheggio, guardai Ben: "Dove hai la macchina?" chiesi guardandomi poi in giro cercando òa macchina di Ben.
"Allora, che te ne pare?" aggiunsi poi sbuffando riferendomi alle informazioni appena ricevute

 

 

Seguivo Beth come un automa... stavo ancora vagliando quanto detto, quando trasalii: "La macchina?... ah, sì! E? laggiù!" risposi soprappensiero.

"Cosa ne penso?" trasalii ancora alla sua seconda domanda.
"A dire il vero ci sto ancora riflettendo, non mi sembra che ci sia stata una svolta nelle indagini, immagino che dovremo attendere l'autopsia completa e le analisi del laboratorio, prima di poter formulare un profilo del nostro assassino... resto comunque dell'idea che siamo di fronte a due casi separati... non è la stessa mano, mi ci gioco la reputazione!"

 

 

 

Sbuffai, poi alzai le spalle mentre ci avviavamo alla macchina.
"Personalmente non ho più idee...mi sento totalmente persa e non mi piace."
Alzai le spalle, era vero mi sentivo presa nel mezzo, e non sapevo più che menzogne inventarmi per ricucire lo strappo fra una realtà e l'altra.
"Forse ho solo bisogno di liberare la testa per un pò e tornare poi con mente un pò più lucida a rivalutare tutte le prove..."
Aspettai che lui aprisse la macchina una volta che la rangiungemmo e sospirai ancora.
"Mi sento inutile..." dissi poi.
Ti stai lasciando andare allo sconforto, Beth...non va bene così!

 

 

 

Sembrava che entrambi viaggiassimo su due binari diversi, persi ognuno nei propri pensieri.
Aprii le portiere e, da galantuomo quale sono, aprii lo sportello per far salire Beth.

Lei sembrava sconfortata, io ero molto più avvilito di quanto cercassi di non dimostrare... omicidi simili a Los Angeles erano una cattiva pubblicità, e non solo per il turismo, ma anche per la mia posizione e un'eventuale carriera.

"Ti accompagno a casa?" le domandai quando presi posto alla guida.

Guardai Ben e annuì: "Si, grazie" dissi mettendomi la cintura.
"Per che ora ci ritroviamo in ufficio?" dissi mentre mi sistemavo i capelli e mi aggiustavo bene sul sedile.

 

 

 

 

 

"Verso le tre? Pensi di farcela?" domandai, le donne erano sempre un po' più lente di noi nelle pause pranzo. "Vorrei contattare Carl, in modo che sia presente al nostro incontro con Mick... sempre che ci siano novità sulle quali investigare. Basterebbe un nulla, un piccolissimo indizio, anche se... non so se il mio capo mi lascerà il caso, dati i pochi progressi potrebbe richiedere una squadra dell'FBI di Quantico, dei profiler... ed io, te e chiunque altro sarebbe messo in un angolino."
Non volevo sembrare più interessato alla carriera che alle vittime, ma ero davvero sottopressione e mentre parlavo con lei, pensavo agli altri casi che erano sulla mia scrivania e che non riuscivo a rimpiazzare.
Cercai di distrarla, e distrarmi, con qualcosa di più leggero: "Cosa pensi di fare durante la pausa? Mangerai in qualche bel posto alla faccia dei contribuenti?" dissi ridendo amaramente e tristemente, la mia battuta non era poi così comica.

 

 

 

 

"Per le tre va benissimo" risposi annuendo e guardando l'orologio.
alzai le spalle sbuffando: "Di solito dei seriali si occupano i federali, magari se li convinciamo che non è la stessa mano, ci lasceranno tenere il caso" dissi guardadolo per un momento.
"Speriamo che il rapporto dell'autopsia confermi qualcosa in quel senso, a questo punto potrebbe essere qualunque cosa"
Ridacchiai un pò alla sua battuta: "No, vado a mangiare a casa, poi vado a prendere un caffè con una mia ex compagna di università che è appena arrivata in città, niente di troppo complicato, sono una persona semplice dopotutto, dovresti saperlo"

A dire il vero dovevo raggiungere Sarah e riprendere Lily, ma questo a lui potevo anche non dirlo, non sapevo come spiegare la presenza della piccola, specie ad un procuratore distrettuale.

 

 

 

 

 

 

Strinsi le labbra al pensiero che i federali potessero soffiarci il caso, così come trovavo anche peggio dover indagare su un caso senza né capo, né coda, ci mancava un emulatore o qualcuno che cercava di coprire il suo vero scopo con omicidi così plateali.

Notai che sorrise all'idea che i pranzetti fossero pagati dalla procura e le andai dietro.

Mi sarei aspettata che andasse a pranzo con Mick, ma parlò di una mica e non indagai...

"Ah!... un'amica! Allora mi toccherà mangiare da solo!" dissi sconsolato guardandola con un sorriso sornione.

"Scherzo, rilassati! prenderò qualcosa da portare in ufficio, ho diverse cosa da sistemare, quindi... niente pausa per il povero, giova, single e attraente viceprocuratore!" risi, ma era vero: mi sentivo molto solo.

 

 

Ridacchiai e scossi la testa:
"Così mi fai sentire in colpa però!" dissi ricambiando il sorriso.
"Dai, prometto che ti porto un pasticcino appena torno! Ma solo se fai il bravo!"
Era meglio rilassarsi un pochino, almeno in pausa pranzo.
"E comunque non so se vorresti essere nei miei panni, mi vedo con una compagna del college...uno di quegli incontri che possono andare molto bene o molto male..."
Sospirai guardando fuori, mentre ci avvicinavamo al mio appartamento.

 

Risi con lei di cuore, ci voleva qualcosa che spezzasse la situazione.

"Qui, dove giro?" domandai arrivato su una sopraelevata che aveva tre svincoli.
Era la prima volta che l'accompagnavo a casa, conoscevo la zona, ma non l'indirizzo esatto e il mio navigatore era fuori uso: maledetti tagli al badget!

 

"Qui a sinistra" dissi indicando la direzione.
Nel frattempo presi il cellulare e mandai un sms a Sarah.

"Ecco, va benissimo qui, grazie mille per il passaggio, ci vediamo oggi pomeriggio in ufficio, Buon appetito!"
sorrisi e aspettai che si fermasse per poter scendere dalla macchina, dopo essermi tolta la cintura di sicurezza.

 

Accidenti, aveva proprio fretta di mollarmi... si era persino tolta la cintura prima che fermassi la macchina; ci mancava solo che scendesse al volo.

"Wow! Che fretta... siamo sicuri che è un'amica? non sarà un nuovo amore?" domandai canzonandola e fermando l'auto.

"Vai, vai... ci vediamo in ufficio più tardi" conclusi.

 

Ridacchiai: "No, è solo una vecchia amica, e se tanto mi da tanto, la conversazione sarà luuuunga! E così prima vado, meno possibilità ci sono che io faccia tardi!"
Gli sorrisi: "grazie mille per il passaggio, scusa ti ho praticamente obbligato"
Sorrisi ancora e aprii lo sportello.
"Grazie Ben, ci vediamo dopo" dissi prima di scendere e avviarmi verso casa.

"Sì, certo, ciao!" le dissi di rimando, mentre chiudeva lo sportello.
Guardai nel retrovisore e mi rimisi in carreggiata per tornare all'ufficio.

Venti minuti dopo ero nella strada della Procura, ancora qualche metro e sarei finalmente entrato nel parcheggio sottostante il mio ufficio.

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I GDR (Giochi di Ruolo) sono sostanzialmente storie ispirate a un'ambientazione storico/temporale (per lo più fantasy) in cui i giocatori interpretano un personaggio. Uno dei primi fu Dungeons&Dragons, dove in un mondo simile alla Terra di Mezzo di Tolkien, i giocatori, riuniti in torno a un tavolo, interpretavano elfi, maghi e guerrieri tirando i dadi della sorte e capitanati da un Master che inventava e dirigeva la trama. Successivamente vennero i LibroGame, dove a fare da Master c'era una trama prestabilita e il giocatore, singolo in questo caso (rari casi due) saltava da un paragrafo all'altro a seconda delle scelte che faceva o del risultato dei dadi. A questo seguirono i giochi di ruolo dal vivo: i partecipanti si mascheravano nel personaggio che interpretavano e svolgevano azioni dal vivo, come in un film. Con l'avvento di internet, il gioco di ruolo ha cambiato nuovamente veste, unendo il gioco tradizionale alla fanfic (narrazione amatoriale di fan per i fan). 

 

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